
A woman with a strong attitude, who is not afraid to be a woman features in the Fall/Winter 2015-2016 collection by the bright fashion designer Stella Jean. The creative successfully follows the awesome work of styling, developed and enriched by new references, inspired by the Himalaya yak and Indian suggestions, subverting the borders between male and female, as it evidences the patterns concerning the Indian barbershop – area which is usually off-limit for a woman – that are turned into smashing prints and embodied in the wrought-iron bangles. Colors, colors and again colors. That is the main feature of creations she made along with volumes, emphasized by crinoline, of garments reinterpreting the silhouettes from Fifties. Soft mohair coats, long silk dresses, unusual combinations and overlaps, fun decorations and accessories shine and draw a nomadic femininity, made of consciousness and assertiveness, remarking on the edge a genders invasion, which contrasts the male and female in an anarchist way. It’ s the portrait of contemporary femininity and elegance as a lifestyle by a society designer, Stella, who explores the dynamism and contrasts of her time, made of vibrant signs and ideas. In fact that is impressed in her work paying homage to the tradition, culture and work of people from different countries, resulting from her involvement with the Ethical Fashion Initiative by ITC (International Trade Centre, a UN agency) from which it arises the use she made of hand woven cloths made by the women from Burkina Fasu and Mali villages and the hand-made jewelry by Haitian artisans.
LA FEMMINILITÀ NOMADE DI STELLA JEAN

Una donna di forte temperamento, che non ha paura di essere donna, è la protagonista della collezione autunno/inverno 2015-2016 della brillante fashion designer Stella Jean. La creativa prosegue felicemente la fantastica opera di styling, consolidata e arricchita di nuovi riferimenti che si ispirano allo yak himalayano ed a suggestioni indiane, sovvertendo i confini tra maschile e femminile, come testimoniano i motivi del barbiere indiano – zona solitamente off-limit per una donna – che sono trasformati in formidabili stampe e racchiusi in bracciali di ferro battuto. Colori, colori e ancora colori. Questi i protagonisti delle sue creazioni, insieme ai volumi, enfatizzati dalla crinolina, di alcuni capi che reinterpretano le silhouette degli anni Cinquanta. Morbidi cappotti di mohair, lunghi abiti di seta, insolite combinazioni e sovrapposizioni, divertenti decorazioni, accessori splendono e disegnano una femminilità nomade, fatta di consapevolezza e assertività, rimarcando all’ estremo un’ invasione di generi, che contrappone in modo anarchico il maschile e il femminile. È il ritratto della femminilità e dell’ eleganza contemporanea come lifestyle, dipinto da una society designer, Stella, che esplora il dinamismo e i contrasti del suo tempo, dando vita a vibranti segni e idee. Ciò è infatti impresso nel suo lavoro che rende omaggio alla tradizione, alla cultura e al lavoro di diverse popolazioni, risultato del suo coinvolgimento nella Ethical Fashion Initiative dell’ ITC (International Trade Centre, un’ agenzia ONU) da cui deriva l’ uso di stoffe tessute a mano dalle donne dei villaggi in Burkina Fasu, Mali ed i gioielli fatti a mano da artigiani haitiani.

























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